La tassazione automatica di redditi non percepiti, prevista dalle autorità nazionali, è incompatibile con la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (Cedu). Lo ha chiarito la Corte europea dei diritti dell’uomo, con la sentenza “Waldner contro Francia”, depositata il 7 dicembre (ricorso n. 26604/16), con la quale “Strasburgo” ha chiarito che le misure fiscali non sfuggono al controllo della Corte e che gli Stati, pur nell’autonomia in materia di imposizione di imposte, devono assicurare la tutela del diritto di proprietà, senza oneri eccessivi per l’individuo, in grado di danneggiare in modo sostanziale la sua situazione finanziaria. Insomma, pur avendo un ampio margine di apprezzamento in materia fiscale e potendo utilizzare strumenti idonei a raggiungere la tutela di un interesse generale, di carattere economico e sociale, gli Stati membri non possono imporre una pressione fiscale sproporzionata se non vogliono incorrere nella violazione dell’articolo 1 del Protocollo n. 1 alla Cedu che assicura il diritto di proprietà.
Domenico Ummarino